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BoA
recensioni
di Bobby Drake
Pubblicata il 26 Gennaio 2011
Riproposta ed aggiornata il 06 Febbraio 2011 Dopo aver cominciato anche una carriera parallela nella terra del Sol Levante fatta di singoli, di un album e di un remix album, nell’autunno del 2002 BoA, non essendosi scordata delle sue radici, decise di pubblicare il mini-album “Miracle”. Essenzialmente il prodotto non propose nulla di nuovo ai suoi fan più accaniti poiché questo disco contiene arrangiamenti in lingua coreana di alcuni suoi pezzi nipponici estrapolati dai singoli e dal suo unico album pubblicato in quel periodo. Il mini-album fu però un vero successo in patria dato che raggiunse la prima posizione in classifica con più di 330,000 copie vendute. Avendo io già parlato di molti di questi pezzi nelle mie recensioni precedenti, mi soffermerò soltanto suoi pezzi di cui non ho mai trattato.
Ad aprire il disco troviamo “Gijeon”, versione coreana dell’ottavo singolo giapponese “Kiseki”. La traccia è una leggera canzoncina pop dai delicati tratti R&B vecchia scuola che le donano maggiori ritmo e vitalità. La base musicale è formata da beat urban di non troppo impatto che si alternano a strofe semplici che, a tratti, risultano essere un po’ troppo pesanti e quasi pretenziosi. Solito mix di pop e di R&B che caratterizza l’inizio carriera della cantante che non stanca ma nemmeno entusiasma più di tanto. “Every Heart” è invece una cover coreana di “Every Heart -Minna no Kimochi-” quindi non mi soffermerò su questa traccia ma vi parlerò di “VALENTI”, pezzo uscito in Giappone come settimo singolo. Sinceramente, penso che questa sia una delle canzoni più belle e meglio riuscite dei primi anni della carriera di BoA, sia di quella coreana che di quella nipponica. Dopo aver sperimentato l’R&B mischiato al pop e alla dance in tracce come “NO.1” e “LISTEN TO MY HEART”, con “VALENTI” la giovane ragazza è riuscita a migliorare la tecnica e ci propone questa rapida e scattante canzoncina pop che, permeata di spirito urban, riesce ad essere aggressiva, spumeggiante, briosa e affascinante. La base musicale è il solito gioco di beat e di suoni pop a cui però si unisce un ritmo davvero mozzafiato e una parte canora forte e intrigante che riesce a donare un tocco in più al tutto. Dopo vari tentativi, con questa canzone BoA è riuscita a creare un ottima melodia e un ottimo “passo a due” tra musica e ritmo. Di “Maeumeun Jeonhaesinda” (Kimochi wa Tsutawaru), “Share your heart (with me)” e “happiness” ho già parlato all’interno dela recensione di “LISTEN TO MY HEART” mentre “Snow White” la possiamo considerare una new entry. Il brano è infatti comparso nella discografia della ragazza come lato b del singolo “LISTEN TO MY HEART” e, diciamocelo tra noi, non è che sia un pezzo proprio riuscito. Come al solito troviamo l’alternarsi di pop e di R&B che si ripete per tutta la durata del pezzo senza variare di una virgola. Le strofe del pezzo sono spente e lente come lo sono anche il ritmo e il ritornello che non riescono a dare spinta o brio al brano andando che, inevitabilmente, annoia davvero dopo poco. A seguire troviamo la già incontrata “Nobody but you” su cui non ci soffermeremo ma andreamo a parlare di “Next Step” ultima traccia di cui andremo a parlare poiché le restanti, “Nothing's gonna change” e “LISTEN TO MY HEART” le abbiamo già incontrate nel primo disco nipponico della cantante. Questa leggera canzoncina pop, incontrata come b-side del terzo singolo, come la precedente non ci propone nulla di nuovo ne di interessante. Piatta e scadente, sembra quasi che sia stata confezionata in due minuti giusto per riempire un buco. Solito gioco di suoni e di ritmo già sentito troppe volte che poco funziona e poco interessa.
Essendo questo un disco solo di versioni coreane dei pezzi giapponesi di BoA, a tutti i fan della cantante non è che proprio possa piacere più di tanto. Si, sicuramente ascoltare le sue canzoni in coreano può essere una cosa interessante ma, sinceramente, la scelta della tracklist lascia un po’ a desiderare poiché pezzi come “Next Step” o “Snow White” non è che si possano definire “importanti” nella discografia della cantante. “Miracle” risulta essere un prodotto curioso, ma davvero poco allettante.
Qualità complessiva delle tracce: 7 Musica: 6.5 Voce: 6.5 Copertina: 5
6.25
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