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BoA
recensioni
Coperdina di My Name - BoA
My Name
Album pubblicato il 11 Giugno 2004

Quarto disco coreano di BoA in cui viene messa da parte l'immagine più infantile della ragazza per abbracciarne una più matura. Il disco è stato prodotto da Lee Soo Man e per promuovere l'uscita sono state utilizzate le canzoni "My Name", "Spark" e "Gido". La tracklist dell'album contiene 14 tracce tutte caratterizzate da un forte elemento pop anche se non mancano influenze rock, dance e R&B.
1251 click, 2 voti degli utenti
di Bobby Drake
Pubblicata il 09 Giugno 2011
Riproposta ed aggiornata il 22 Giugno 2011
BoA - My Name
BoA - My Name
A sei mesi di distanza dalla pubblicazione del mini-album “SHINE WE ARE” e ad un anno dal terzo disco “Atlantis Princess” BoA ritornò sul mercato coreano con la pubblicazione del quarto disco “My Name”. La ragazza fece subito colpo sul pubblico coreano poiché per questo disco decise di lasciare da parte l’immagine di ragazza piccola e acqua e sapone per abbracciare un’immagine relativamente più matura e seducente. Questo passaggio si nota anche nelle tracce del disco che, seppur tutte molto incentrate sul pop, vengono influenzate qua e là dal rock, l’R&B e la dance. Il disco riuscì ad ottenere un discreto successo tra il pubblicò poiché vendette quasi 200,000 copie divenendo così il 7° disco più venduto del 2004. 

Ad aprire questo quarto album coreano di BoA ci pensa “My Name”, traccia che dona anche il titolo al disco. In questo pezzo troviamo riutilizzata la stessa musicalità R&B un po’ dance che ha caratterizzato la prima fase della carriera della ragazza ma trasformata in maniera da adattarsi alla forte base pop che caratterizza il pezzo. Qui troviamo un primo scorcio di quanto potremo ascoltare in Girls on Top senza però quella forte e graffiante rabbia e carica che caratterizzeranno il quinto disco di BoA. Il ritmo è veloce e scattante e i beat della base musicale donano energia, vitalità che si vanno a fondere con suoni più cupi e meno cristallini. Un ottimo pezzo per aprire un disco, diciamo, “di svolta” nella carriera coreana della giovane Kwon. A seguire questa nuova vena R&B dance un po’ pop ci pensa “Spark” che con la sua base e il suo ritmo risulta essere identica al brano di apertura, non distaccandosi di una virgola da quanto ascoltato in precedenza. Bel pezzo ma troppo simile al primo per essere analizzato e apprezzato in pieno. Con “I Got U” ci spostiamo verso il mondo delle dolci e languide ballate R&B che tanto sfociano nel pop. Qui ci troviamo di fronte ad una base musicale lenta, scandita da beat regolare costanti a cui si unisce spesso un bell’accompagnamento acustico di una chitarra leggera e sentimentale. Come ben sapete a me le canzoni lente coreane non fanno impazzire più di tanto, ma questa volta BoA ci è riuscita a confezionare un melodioso e affascinante branetto R&B/pop che cattura al primo ascolto e che meraviglia ad ogni passaggio. “Gido” invece è la prima vera ballata del disco e, come tale, poco entusiasma e poco regala. A parte un l’accompagnamento di chitarra alternato ad una base creata in cinque minuti, questa canzone non presenta nessun elemento nuovo nel mondo delle ballata ma riesce solamente a stancare e ad annoiare al primo ascolto facendo storcere il naso subito dopo pochi secondi di ascolto. Cambiando totalmente atmosfera ci trasferiamo nel colorato e frizzante mondo di “Woenjunhan Nalgae” che con i suoi coloriti e briosi effetti di sottofondo riesce a combinarsi ottimamente con l’allegro ritmo e con le strofe rapide e veloci che s insinuano nella testa dell’ascoltatore senza uscirci in più. Tipico pezzo pop in stile “BoA”, questo quinto brano non può che rallegrare e scacciare ogni pensiero dalla testa poiché nei suoi 3 minuti e mezzo non lascia spazi vuoti o distrazioni a chi sta ascoltando. A seguire ci troviamo davanti a “Dugeon Dugeun” che segue la stessa linea del precedente pezzo proponendoci nuovamente uno stile pop allegro e vitale molto “teen” e poco sostanzioso. Colorata e briosa, questa sesta traccia del disco possiamo dire che non eccelli per originalità ma sicuramente la sua energia riesce a colmare questo vuoto poiché la canzone si fa ascoltare molto volentieri senza nessun problema. “I Kiss” fa cambiare totalmente atmosfera dato che ci troviamo davanti ad una graffiante canzonetta pop densamente influenzata da un leggero stile rock che le dona maggior forza e carica. Le chitarre elettriche assieme a beat pesanti e cupi, fanno da sottofondo accompagnando una melodia alquanto scarna e poco convincente. I mezzi necessari per creare un ottimo pezzo rockeggiante ci sono tutti, ma la poca vitalità della melodia e la sua pacatezza non riescono a tenere il passo con l’accompagnamento e quindi l’ascolto si fa pesante e il caos musicale e di ritmo fanno si che l’ascoltatore si ritrovi presto a dover cambiare canzone per passare alla più interessante “Don't Give a Damn” che invece riesce nell’intento rock. Qui ci troviamo davanti ad un esempio di pop misto ad un ritmo R&B e ad un accompagnamento rock che fa decisamente faville. Nella musicalità possiamo trovare le sperimentazioni portate poi avanti con il successivo disco, e nel complesso questa graffiante traccia riesce subito a coinvolgere nel suo ascolto e non si può fare a meno di restare affascinati da questa nuova verve rock più matura e meno fanciullesca di BoA. L’atmosfera cala nuovamente con la banalissima “Geureol Su Issgessji” nella quale si fa di nuovo avanti quella musicalità pop mista dance che poco convince e che rimane sempre uguale in ogni pezzo. Passando avanti possiamo ascoltare invece uno dei pezzi meglio riusciti di questo disco, “Etude” che con la sua semplicità e la sua leggerezza non può che conquistare dopo il primo ascolto. Qui la BoA bambina e fanciulla si fa avanti e il pop impregna sia la base musicale che il ritmo di questa decima traccia. Leggera nelle strofe ma carica di energia nel ritornello, Etude riesce a farsi spazio nella mente dell’ascoltatore proprio per questo gioco di potenza e per la base musicale colorata, leggera, semplice ma decisamente incisiva. A mio avviso questo è uno dei pezzi pop meglio riusciti all’interno della discografia della ragazza. Con “Insa” torniamo nel noiosissimo mondo delle ballate lente, pesanti e tutte uguali. Ritmo rallentato, accompagnamento scarno e strofe gravi fanno si che il pezzo non si possa ascoltare più di una volta. Per ricordarci delle sue origini, la piccola Kwon inserisce in questo disco “Feel Me” un pezzo che sembra essere stato estrapolato da uno dei suoi primi dischi. Pop/R&B misto dance caratterizzano la base musicale mentre il ritmo del brano prende una piega veloce e scattante districando le sue strofe attraverso beat potenti e cariche di energia. Per “Babogattjyo” vale la stessa storia di “Insa”: pessima ballata inascoltabile e troppo pretenziosa. A chiudere il disco la giovane ragazza inserisce la ballata “We” che, con mia grande sorpresa, è un ottimo pezzo ben confezionato e ben strutturato. Anche qui ci troviamo davanti ad un ritmo lento e grave ma, a differenza dai precedenti branetti, non è caratterizzato dal romanticismo ma più da un sentimento di melanconia e di abbandono. La melodia di sottofondo fonde assieme beat dance ad un motivetto orientale che dona maggior intensità alle strofe mentre nel ritornello BoA mette in mostra la potenza della sua voce e fa confluire con essa i suoi sentimenti mesti e tristi. Miracolosamente BoA è riuscita finalmente ad interpretare una ballata degna di essere ascolta più e più volte. 

Rispetto al leggero e più fanciullesco “Atlantis Princess” in questo quarto disco BoA ha tentato di mostrare un’immagine diversa di sé e, in parte ci è riuscita. Il passaggio tra la fase più infantile e quella più matura non è così netto infatti questo album possiamo definirlo di passaggio dato che solo con “Girls on Top” BoA mostrerà il suo lato più seducente e adulto. In ogni caso “My Name” risulta un bel disco nella carriera coreana della ragazza.
Qualità complessiva delle tracce: 8
Musica: 7.5
Voce: 8
Copertina: 8
Qualità Promo Picture: 7.5
7.8
Media dei voti degli utenti: 7.5
Clicca qui per i voti dettagliati
Opinioni sul disco ''My Name''
#01
Kuroneko
Voto: 7
http
mail
Ah, come dimenticarsi del videoclip di My Name? La mitica mossa di bacino di BoA ha fatto la storia del k-pop! XD
2011-06-09 19:53:30
 
#02
kumimoto
Voto: 8
mail
Disco molto carino, di cui ho apprezzato My Name, Spark, Maybe... maybe not? E We.
2014-06-15 20:16:53
 
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