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COLTEMONIKHA
recensioni
di Bobby Drake
Pubblicata il 22 Giugno 2011
Riproposta ed aggiornata il 30 Giugno 2011 Dopo aver creato i capsule, aver prodotto marino e aver collaborato Nagisa nei NAGISA COMSETIC, nel 2006 Yasutaka si unì a Kate Sakai per creare un duo che unisse musica e moda. Vennero così fondati i COLTEMONIKHA e i due si divisero i compiti: Kate alla voce mentre Yasutaka avrebbe prodotto la musica. Dopo un paio di mesi passati a lavorare assieme nel Maggio del 2006 uscì il primo mini-album del duo intitolato “COLTEMONIKHA” nel quale il produttore introdusse parte della musicalità dei capsule fusa assieme con la musica “8 bit” e con il tanto amato “Shibuya Kei”.
“fantastic fantasy” ci fa subito entrare nel leggero mondo electropop/shibuya kei che tanto caratterizza la musica prodotta da Yasutaka. Il pezzo è un flebile mix di colori, suoni e allegria che ricorda tantissimo le canzonette dei videgiochi “8 bit” degli anni ‘80/’90. La base è tutta uguale e ripetitiva e la delicata voce di Kate stanca dopo breve tempo a causa della sua melliflua cadenza e del suo tono pacato e poco convincente. Con “Soratobu Hikari” la musica, per fortuna, cambia e ci avviciniamo molto di più al mondo dell’electropop “made in capsule”. Vitale, allegra, elettrica e frizzante, questa seconda traccia riesce a ricordarci perché la musicalità prodotta da Nakata riesca ad ipnotizzarci tanto e riesca sempre a divertire. Qui la forte influenza electro si sente nella base musicale e nella distorta voce di Kate che, questa volta, non stanca affatto ma grazie alla sua energia dona maggiore brio al pezzo facendo venire voglia di ballare all’istante. Continuando sulla stessa linea il duo ci propone “communication” che riesce a prendere il meglio dell’electropop e dello shibuya kei andando a creare un mix minimal intenso ed elettrizzante che subito afascina per la sua semplicità. La base è creata con forti beat elettronici che scandiscono divinamente il tempo mentre la voce della Sakai intona una litania continua che entra dritta dritta nella mente senza uscirci facilmente. “CLM”, con il suo breve minuto e mezzo di durata, è un brano solo strumentale in cui Yasutaka ci propone beat elettrici misti ad una base minimale che però riescono poco ad impressionare a causa della loro poca energia e brio. Per tornare alle musicalità “8 bit” in stile shibuya kei, i COLTEMONIKHA ci fanno ascoltare “Party Kyaroneido” un pezzo che ricorda tantissimo il precedente Soratobu Hikari senza aggiungere qualche elemento particolare in più. Nulla di nuovo e di diverso insomma. “Yum yum yummy” continua su questa linea aggiungendo però una forte verve shibuya kei nella base musicale che ricorda tantissimo certe tonalità lounge. La parte canora affidata a Kate è tutta uguale e molto fastidiosa a causa della sua voce che qui prende una tonalità più alta e più “gracchiante” del normale. A concludere questo primo mini-album i due inseriscono “Arikui Waltz” che presenta un’apertura creata da una specie di organetto ottocentesco che continua a suonare per tutta la durata del pezzo. Il ritmo del pezzo, come dice il titolo stesso, ricorda un walzer ma nel complesso il mix di shibuya kei con l’organetto non funziona e rende questa canzone noiosa, irritante e poco musicale.
Diciamo che questo disco più che vera e propria musica è un collage di vari stili messi lì un po’ a casaccio. Molte delle basi sono prese spudoratamente dalla discografia dei capsule e Yasutaka non si è proprio applicato molto nella produzione dell’album ma ha voluto fare un copia ed incolla di quanto sperimentato assieme a Toshiko Koshijima.
Qualità complessiva delle tracce: 7 Musica: 6.5 Voce: 6 Copertina: 5
6.13
Media dei voti degli utenti: 6
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zefis90
Voto: 6
Concordo con la puntuale recensione di Bobby.... E' un'uscita alquanto interlocutoria, tutta una serie di stili accostati uno accanto all'altro senza molta soluzione di continuità.... Se ci si aggiunge una voce non tra le più stellari, la frittata è fatta.... Insomma, per me si è rivelato essere una mezza delusione.... -.-
2011-06-22 22:46:29
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