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GLAY
recensioni
di Christi
Pubblicata il 20 Dicembre 2007
Dopo un anno circa da ''hai to diamond'', i GLAY furono pronti per tornare con il loro primo album major: ''Speed Pop''. Lo stile è molto simile all'album precedente, e, tra l'altro, guardando la tracklist ritroviamo diverse tracce già contenute da ''hai to diamond''.
Dopo ''SPEED POP (Introduction'', dove sentiamo un po' tutti gli strumenti protagonisti fra chitarre e bassi, passiamo alla vera traccia che apre l'album: ''Happy Swing''. Ripresa poi per il nome del fanclub del gruppo, la traccia ci presenta un Teru con una voce più matura e ferma. Sicuramente sarà dovuto anche dalla qualità delle registrazioni. Sta di fatto che ''Happy Swing'' si presenta piuttosto allegra e fresca, molto simile per certi versi alle canzoni di ''LOVE IS BEAUTIFUL''. La spettacolare Kanojo no ''Modern...'' che ci viene presentata ormai a quasi ogni tour e live del gruppo è proprio quella contenuta in ''Speed Pop''. Tolte le influenze mix che c'erano nella versione precedente, ''Kanojo'' risplende per la sua originalità e potenza. La melodia iniziale afferra letteralmente l'energia dei fans e la fa palesare. Il ritornello è molto facile da seguire, e il passaggio fra le varie parti della canzone avviene in modo molto curato. La musica è semplicemente incredibile. Incontriamo già la prima ballata grazie a ''Zutto Futari De''. Ricorda per qualche verso ''RAIN'', seppur sia più ritmata e forse leggermente meno malinconica. Riprendiamo con le canzoni veloci, ed incontriamo ''Love Slave'', che parte con un grido piuttosto inusuale da parte di Teru. Sembra proprio un mix fra ''Two Bell Silence'' e ''BURST'', seppure non raggiunga la bellezza di queste ultime due canzoni. Proseguiamo con canzoni più orecchiabili, e passiamo alla sesta traccia: ''Regret''. Di nuovo sentiamo un sound molto simile all'ultimo che la band ci ha presentato. Possiamo ritrovare in ''Regret'' un'antenata della più recente ''MIRROR''. Abbiamo infatti una melodia piuttosto allegra, alternata invece da una voce che dona più malinconia. Rimaniamo su questo stile con la bella ''Innocence'', probabilmente più riuscita della traccia precedente. Teru rimane su una tonalità piuttosto bassa per tutta la prima strofa, quasi preparasse qualcosa per il ritornello. Abbiamo ancora un lavoro eccellente da parte di batteria, chitarre elettriche e basso, che creano una melodia molto bella e unica. Il tutto sembra cambiare leggermente ai due minuti e mezzo, dove Teru raggiunge note piuttosto difficili e le due chitarre si cimentano in un assolo. Dopo questa parentesi, riprendiamo con le tracce frenetiche simili a ''Manatsu no Tobira'' e Kanojo no ''Modern...'' grazie a ''Freeze My Love'', ultimo singolo prima dell'album. Di nuovo, la prima cosa che risalta è la melodia iniziale, piuttosto oscura e misteriosa. Le strofe sembrano create in previsione del ritornello, che si presenta piuttosto orecchiabile per la ripetizione del titolo. Lasciata via l'introduzione e aggiunti qualche sound remix, torna anche la bella ''Manatsu no Tobira'', leggermente diversa da quella che il gruppo ci presenterà nei live a seguire. Rimane comunque molto bella d'ascoltare. Proseguiamo con la dolce ''Life ~tooi sora no shita de~'', che inizia immediatamente con un'atmosfera unica e mai sentita prima. Le note lunghe che ci vengono presentate dal cantante, fuse con gli accordi delle chitarre elettriche, sempre in sottofondo. Molto spensierata, questa traccia si distingue molto dalle altre. ''Junk Art'' appare ancora diversa dalle precedenti canzoni rock. Più scherzosa e meno logica, è carina da ascoltare, ma ci si può stancare dopo qualche ascolto. Concludiamo con l'ormai nota ''RAIN'', primo singolo del gruppo. Sono stati finalmente aggiunti anche gli strumenti mancanti, più un'orchestra in sottofondo che rende il tutto ancora più emozionante. I GLAY proseguono bene con ''Speed Pop'', e le vendite lo dimostrano. Piano piano, la band raggiungerà lo stile che tanto li ha resi famosi. Qualità complessiva delle tracce: 8 Musica: 10 Copertina: 6
8
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