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KARA
recensioni
di Bobby Drake
Pubblicata il 16 Settembre 2012
Riproposta ed aggiornata il 21 Settembre 2012
Sembra proprio che il team di produttori e di agenti dietro le KARA stia facendo un lavoro piuttosto sempliciotto e scialbo. Dopo un secondo album nipponico pressoché banale, creato in cinque minuti e un mini-album coreano inutile quanto blando, le KARA si sono ripresentate al pubblico giapponese con il mini-album “KARA Collection”. Il disco è stato creato per mostrare ai fan le qualità soliste delle ragazze dato che sono stati inseriti cinque pezzi cantanti ognuno da un membro differente della band. L’idea di partenza è davvero ottima ma, dato come è stato realizzato questo disco, si capisce che sarebbe stato meglio evitare questo disco e magari realizzare in più tempo un mini-album coreano meglio strutturato rispetto a “Pandora”. In ogni caso il disco è riuscito ad arrivare alla 3° posizione in classifica con più di 40,000 copie vendute nella sola prima settimana e questo conferma la tesi per cui a vendere non sono mai i veri artisti.
Il disco si apre con “Wanna Do”, pezzo solista per Ji Young. Subito, fin dalle prime note, capiamo che la ragazza si è voluta presentare con un pezzo soft rock un po’ melenso e sentito. Lento, drammatico, pesante ma anche graffiante e commerciale, il brano ricorda tantissimo certe hit della cantante canadese rock adolescenziale, Avril Lavigne. Certamente questo pezzo non c’entra nulla con quanto proposto fino ad oggi dalle KARA e ciò è da apprezzare, ma basta un solo ascolto per capire quanto poco lavoro ci sia stato dietro questa blanda e banale canzoncina. Nicole invece ci propone una lenta collaborazione, “Lost”, con Jinwoon, membro del gruppo maschile coreano 2AM. Con questa canzone cadiamo subito nella banalità più spietata di un po’ colorato e infantile che le nostre beneamate KARA ci hanno già proposto in mille salse differenti. Noiosissima e piuttosto soporifera, la traccia si fa ascoltare difficilmente una volta a causa della sua base musicale lenta e senza nessuna verve. Per fortuna che Hara riesce un poco a risollevare il morale di chi ascolta proponendo “Secret Love”. Briosa, frizzante, allegra e bella ritmata, questa dolce e infantile canzoncina pop mette subito serenità e felicità in chi ascolta ma, se andiamo ad analizzarla meglio nella sua struttura, possiamo scoprire un brano che più semplice non ce n’é. Sempre la stessa melodia di sottofondo, gli stessi accordi ripetuti all’infinito e, soprattutto, la stessa base musicale per ben 3 minuti e mezzo. Diciamo che dietro questo pezzo non c’è stato proprio un serio lavoro di creazione musicale. Gyu Ri invece ci presenta “Day Dream”, una traccia pop dal retrogusto latino e spagnoleggiante. Forse io sto cercando il pelo nell’uovo, ma atmosfere come queste e ritmi un po’ da valzer ce li aveva già proposti Ga-In, membro delle Brown Eyed Girls, nel 2010 nel suo mini-album “step 2/4” e mi sembra che qui, la nostra cantante, abbia voluto copiare spudoratamente quelle musicalità per riprodurre un pezzo un po’ particolare. Mi spiace, ma il confronto non regge proprio, Ga-In con le sue melodie è nettamente superiore alla nostra Gyu Ri. A concludere ci pensa Seung Yeon con “Guilty” che ripropone lo stesso gioco di rock e di pop melodrammatico e melenso che abbiamo potuto sentire nel pezzo di apertura. Ma la fantasia tra le KARA sta svanendo pian piano e ora si copiano anche tra di loro? Comunque, questo pezzo grave e pesante si ascolta con facilità anche se, dopo un secondo ascolto, la sua base musicale pseudo rock e gli archi di sottofondo, stancando abbastanza. A concludere definitivamente il disco ci pensa “GO GO Summer! 2012” che non si distacca troppo dalla versione originale uscita come singolo l’anno precedente. Forse un poco più veloce e dalla base dance più rumorosa e caotica rispetto al pezzo originale ma, in ogni caso, questa traccia inserita all’interno di questo mini-album è come i cavoli a merenda. Le restanti 6 tracce inserite nel disco non sono altro che le versioni strumentali di ogni singola traccia e che, se sentite, ci fanno capire ancora di più quanto poco lavoro ci sia stato dietro la creazione di questi pezzi. I due DVD allegati alle due versioni CD+DVD dell’album si differenziano davvero di poco. Entrambi contengono i 5 videoclip delle tracce soliste che, sinceramente parlando, sarebbe anche stato meglio evitare di girare data la banalità dei pezzi, ma l’unica differenza che li contraddistingue è che la versione CD+DVD A, contiene anche un filmato di 30 minuti, circa, che mostra i retroscena per la realizzazione di questi inutili video. Come ho già sottolineato questo disco è un vero e proprio errore. Le canzoni sono piuttosto banali, le melodie composte in pochi minuti e i ritmi sono caotici e ripetitivi. Penso proprio che le KARA stiano sempre di più proponendo lavori pessimi e di poco conto contando i loro precedenti pezzi come “Lupin”, “Mister” o “STEP”. Peccato, speriamo solo che con il prossimo singolo la situazione migliori anche se, questa frase, l’avevo detta anche dopo aver ascoltato il loro secondo disco nipponico. La speranza è l’ultima a morire insomma. Qualità complessiva delle tracce: 3.5 Musica: 4 Copertina: 6.5 Qualità Promo Picture: 6.5 Contenuti DVD: 5 Cover DVD: 6.5
5.33
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