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LOVE
recensioni
di kikkokat
Pubblicata il 05 Luglio 2010
"Confetti Love Songs" è il secondo album da solista di LOVE (alias Fukiko Nakamura, ex vocalist della band pop-rock CORE OF SOUL). Il disco uscì in Giappone il 14 Gennaio 2009, anticipato da due singoli: "Odorei" (dato alle stampe il 23 Luglio 2008) e "Subarashiki hibi" (uscito il 5 Novembre 2008, quasi 2 mesi prima dell'album). Sia il disco che i singoli estratti non hanno avuto riscontri di vendite, ma questo di certo non pregiudica la loro eccelsa qualità. "Confetti Love Songs" si apre proprio con "Confetti", una traccia dal sound aggressivo cantata in maniera veloce e quasi aggressiva. La voce di LOVE è molto ferma e sicura, ed è davvero ingegnoso l'intreccio incessante tra la lingua inglese e il giapponese. I cori (sempre riprodotti dalla stessa cantautrice) leniscono il ritornello, che piano piano si insinua nella testa. Gli strumenti maggiormente usati per questo brano sono le percussioni (quasi irrefrenabili) e le chitarre elettriche. "Confetti" dura "solo" due minuti e mezzo, ma è un vero concentrato d'energia. Il pezzo seguente è il singolo "Odorei", conosciuto anche con il titolo "Oddray". Un pezzo molto radiofonico, che fa subito breccia nella mente dell'ascoltatore. Inizia in maniera divina, con la voce di Fukiko in background a costituire come un'eco, lasciando poi spazio alla prima strofa, trainata da un incessante chitarra elettrica. Nel refrain i cori che si sono sentiti all'inizio fanno leggermente capolino, giusto per creare un'atmosfera magica e sinuosa. Questo pezzo ha tutte le carte in regola per essere un singolo di successo, peccato che sia stato praticamente snobbato. Nel bridge si insinua prima un bell'assolo di chitarra elettrica, e dopo un verso si risente quel bellissimo eco che si era già presentato all'inizio della canzone. LOVE per poco non ha la voce di una sirena che ammalia, con questo effetto background che poi ci accompagna alla fine del pezzo, con versi completamente cantati in inglese. La canzone è molto energica, è un inno a non mollare mai nella vita. Si prosegue con l'interessantissima "Blue Finch" che è anche il mio pezzo preferito dell'album. In questo brano, la Nakamura sperimenta e si allontana momentaneamente dal rock. Qui siamo davanti ad una traccia pop con lievi venature dance, cosa totalmente inedita per la cantautrice. Ho molto apprezzato questo azzardo anche perché il risultato è assolutamente fantastico. La canzone, da quanto è orecchiabile, poteva benissimo essere utilizzato come terzo singolo. Anche in questo caso i backing vocals riprodotti dalla stessa LOVE hanno un ruolo fondamentale, che creano la stessa situazione idilliaca già presente nel brano precedente. In questo caso le chitarre elettriche sono sostituite dai synths, usati in maniera magistrale e senza esagerare troppo. La voce di Fukiko è leggermente velata dal vocoder, specie nel ritornello, giusto per creare un'atmosfera piu' elettronica. Questa traccia è davvero una bella gemma, e come saprete, apprezzo molto quando una cantante sperimenta diversi generi, tra l'altro rischiando molto. Ma in questo caso LOVE ha vinto sicuramente la prova, proponendo un pezzo ad effetto. La quarta traccia ci fa cambiare direzione, facendoci addentrare nel territorio ballad. "MABATAKI" parte subito con la voce di Fukiko che in inglese canta diverse strofe, sorretta da accordi nostalgici di pianoforte. Nel ritornello le percussioni iniziano a farsi sentire, seppur in maniera leggermente soffusa. E' infatti il pianoforte lo strumento centrale di tutto il pezzo, suonato in maniera magistrale. La seconda strofa dopo il refrain è invece cantata in giapponese. Anche in questo caso è davvero interessante l'alternarsi delle due lingue (inglese e appunto giapponese). Nel bridge il suono del pianoforte è campionato, creando qualcosa di vagamente elettronico che spezza un po' l'atmosfera triste che impregnava tutto il brano. "MABATAKI" è una bella ballata, molto d'effetto e per nulla convenzionale, con quest'interludio che strizza l'occhio alla musica elettronica, ma anche per tutto il resto, ovvero una dolce melodia di pianoforte che ci culla con la voce emozionante della cantautrice. Il quinto brano del disco è "Chinmoku no scorpio", che è anche la canzone più sperimentale dell'album. Pura musica elettronica che si fonde con il rock. I synths e il basso si dividono equamente in tutto, creando un'atmosfera dark e originale. Ad un certo punto LOVE canta con il vocoder e sembra quasi un robot, dicendo frasi alquanto sconnesse. Apprezzo molto questa virata elettronica e un po' eccentrica, perché afferma la totale versatilità della cantautrice. Il ritornello fa un po' fatica ad addentrarsi dentro l'ascoltatore, ma è una canzone talmente bizzarra che deve avere il suo tempo. Si prosegue con "Devil's Cry", un pezzo che ci fa dimenticare le atmosfere artificiose del precedente, per farci immergere nuovamente nel puro rock. Chitarre elettriche, basso e percussioni la fanno da padrona avvolgendo il pezzo; per quanto riguarda la voce, durante il refrain si fa più limpida, mentre nei versi ogni tanto è modificata con il vocoder. E' molto bello il pezzo finale dove si sente la voce di una cantante lirica che intona un'opera e subito dopo Fukiko che riprende a cantare, stavolta in inglese, in un tripudio di percussioni interrotto solo dalla voce della nostra Fukko che dice "Have you seen a devil cry... Cry cry all alone... Cry cry just for you....", un testo triste mixato ad una musica rock e trascinante. Il pezzo successivo è "Don't Be Sorry", che sembra uscito fuori da una sessione di "Embryo Love Songs", il suo album precedente. Dico questo perché il brano in questione è un pezzo quasi totalmente sorretto per tutti i 4 minuti con la chitarra acustica, molto folk e intimista. Dopo il ritornello c'è spazio per una nostalgica melodia d'armonica, che si incastra perfettamente con tutto il resto. Il testo, da quel che ho potuto capire, è dedicato ad un amico gay di LOVE. I sussurri durante le strofe rendono il tutto più intimista e alquanto fragile. Durante la fine chitarra acustica e armonica si uniscono, e i cori diventano meno fievoli. Un bel pezzo che nuovamente ci svela le mille sfaccettature di questa cantautrice. Poi è la volta di "Anata wo wasureru sono mae ni" l'altra ballata del disco. Questa volta, a differenza di "MABATAKI", vengono usati la chitarra acustica e le percussioni. Nella seconda strofa irrompe anche il basso. La parte musicale è davvero molto curata, sembra che ogni dettaglio di ciascun strumento musicale sia stato studiato alla perfezione. Nel bridge c'è un bell'assolo di chitarra elettrica, rendendo il pezzo una rock ballad a tutti gli effetti. Anche questa volta LOVE crea una canzone molto emozionante e anche diversa dal solito prototipo di ballata (già con il primo lento del disco aveva fatto un ottimo lavoro). Si prosegue con il singolo "Subarashiki hibi", che si apre con un velo di mistero. C'è un tappeto di musica elettronica che poi sfocia nel rock, e la canzone parte subito dal ritornello, molto orecchiabile e incisivo. Durante il pezzo le percussioni e il basso spadroneggiano su tutto quanto, ma è proprio l'irresistibile refrain il punto forte di tutto quanto. Nel bridge ritroviamo una vecchia conoscenza, ovvero il tappeto elettronico che si era sentito all'inizio della canzone. Un altro strumento usato a piccole dosi è la fisarmonica, specie negli intermezzi tra una strofa e l'altra. L'album si chiude in due modi diversi (dipende che edizione avete comprato). Se avete comprato la versione semplice, con il solo CD, vi ritrovate come decima traccia "Baby & Teddy" , un altro pezzo piuttosto sperimentale, dove l'elettronica dei versi si fonde con l'urban del ritornello. Il brano non mi ha impressionato più di tanto, ma ho molto apprezzato i cori di LOVE sempre ben curati e d'effetto. La sua voce stupisce ogni volta di più. La traccia ha una forte componente urban (lo so suona strano in un lavoro essenzialmente rock) ma è come se la cantante volesse regalarci un'altra parte di se stessa, quella più festaiola e allegra. Se invece avete comprato la versione CD+DVD al posto di "Baby & Teddy" vi ritroverete la bellissima ballata "No Side", cover di una canzone di Yumi Matsutoya datata 1984. Subito una nostalgica melodia di pianoforte ci introduce in uno scenario molto triste e solitario. La voce di Fukiko è sorretta giusto dagli accordi di pianoforte, che nel ritornello da il meglio di se stessa re-interpretando magistralmente questa canzone. Nella seconda strofa, verso la fine, oltre all'inconfondibile melodia di pianoforte fanno capolino gli archi, che ricreano uno scenario perfetto, una ballata che trasuda emozione allo stato puro. Il DVD non contiene i due PV dei singoli, ma un breve concerto del 2008 dove LOVE suona con la sua band alcune canzoni del suo primo album solista. Il booklet del disco contiene tutti i testi delle canzoni più i relativi credits. Le foto di Takashi Hirano sono davvero molto belle, e il tema del booklet sono queste due versioni di LOVE che poi si vedono nella copertina, una vestita di bianco quasi angelica e l'altra invece più ribelle e rockettara. Il giudizio complessivo di quest'opera è fortemente un 8 molto meritato, e penso lo stesso voto per quanto riguarda il suo lavoro precedente, "Embryo Love Songs". Quello che mi è piaciuto della Nakamura è che ha creato due album totalmente diversi, quando almeno nel 90% dei casi una cantautrice che fa pop-rock può incappare in album fotocopia, specie nei primi. Invece LOVE con l'album di debutto ci ha deliziato con pezzi folk alternati ad altri più viranti sull'elettronica mentre in questo "Confetti Love Songs" è il rock a predominare, con un paio di ballate magistralmente suonate e interpretate e qualche incursione in generi a lei poco consoni ("Blue Finch" e "Baby & Teddy"). Sicuramente questo lavoro non annoia, e ribadisce il fatto che in Giappone ci sono tante cantautrici molto dotate che purtroppo non hanno il successo che meritano. Qualità complessiva delle tracce: 9 Musica: 8 Voce: 8 Copertina: 5 Booklet: 8 Contenuti DVD: 10
8
Media dei voti degli utenti: 9
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zefis90
Voto: 9
Sento di innamorarmi piano piano di questa cantautrice, cosî lontana dagli schemi tipici del cantautorato pop rock femminile giapponese da costituire un caso anomalo nel panorama del suo Paese. "Confetti love songs" è un disco magnetico, dal quale difficilmente ci si stacca se lo si fa proprio, se si riesce a cogliere lo spirito eclettico ed innovativo dell'artista. Artista che è molto intelligente anche dal punto di vista delle composizioni; perché proporre infatti un disco pieno zeppo di pezzi, ma magari con parecchi filler, piuttosto che non pubblicare un album breve ma ricco di buone melodie e strutture particolari? Ed è proprio questa la carta vincente del pezzo: ogni brano ha una sua struttura particolare e riconoscibilissima, che lo contraddistingue inevitabilmente dagli altri. Si passa quindi al rock aggressivo di "Confetti", alla dance flautata di "Blue finch" (una vera sorpresa), ai toni pseudo electrofunky di "Baby & teddy" per passare al tripudio di incastri strumentali di "Chinmoku no scorpio" e "Subarashiki hibi", due perle nascoste del songwriting nipponico, che ogni volta non smettono di stupire e svelare qualcosa di nuovo. Non c'è veramente un pezzo fuori posto, tutto scorre e fila liscio che è una meraviglia. Questo disco avrebbe avuto tutte le potenzialità di sfondare con un'adeguata promozione e una casa discografica più forte e conosciuta, peccato che resterà fieramente una curiosità per appassionati. Ascoltatelo, non ve ne pentirete in alcun modo! ^^
2010-12-10 00:16:25
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