Dal 2019 TokyoNoise.net si rinnova!
Rinasce a nuova vita il portale italiano sulla musica giapponese, online dal 2006.
La vecchia versione rimarrà online come database storico, ma vieni a trovarci su tokyonoise.it e seguici sui nostri account ufficiali di Facebook, Twitter e Instagram per non perderti tutte le news e gli articoli più importanti di ogni settimana.
LOVE
recensioni
di zefis90
Pubblicata il 13 Dicembre 2010
Quanto fanno arrabbiare i Giapponesi. Dispongono di un patrimonio musicale stupefacente e neanche loro stessi sono capaci di rendersene conto, magari facendo lievitare le quotazioni della prima idol band di turno o dell'ennesima stellina dell'urban pop incapace di sfuggire alla mediocrità. E a subirne le conseguenze sono, al solito, artisti dalla forte personalità e dal grande impeto creativo, che, se ben promossi, potrebbero costituire veri e propri casi discografici. E la formidabile Fukiko Nakamura, in arte LOVE, rientra benissimo in questa descrizione. Capace in soli tre anni di stravolgere completamente le coordinate della sua arte in esplosioni multiformi di colori, timbri e tonalità, l'autrice del pop-rock più stravagante e meno inflezionato dell'ultimo periodo pubblica l'ennesima piccola gemma da gustare e tenere vicina al cuore. “Telepath” è la nuova dimensione a cui la sensibilità eclettica della cantautrice approda, mischiando nuovamente le carte in tavola. Proseguendo sul filo della dance intrapresa con grande successo nel suo secondo album dell'anno scorso, e apponendovi il folk del suo esordio, la Nakamura si reinventa ancora una volta, curando all'estremo il suo materiale sonoro. E come da manuale, ad apertura del singolo si trova naturalmente “Telepath”, ed è subito incanto. Perché solo l'incanto può descrivere la sinuosità della voce di LOVE, la quale con l'eleganza di una sirena ondeggia tra un beat dance e l'altro, prestando così la sua voce nuovamente ad un genere che di certo non si può definire il suo cavallo di battaglia. Tutt'altro che il classico pezzo j-pop, impostandosi su continui controtempi tra il cantato e la base dal groove tipicamente anni '90, la traccia riesce a fondere in maniera credibile elementi elettronici, i più abbondanti, con una strumentazione rock, un'unione sicuramente azzeccata che in questo caso porta ad un livello superiore i risultati sperabili. Struttura cristallina, ritornello impeccabile, in tutto e per tutto questa è una traccia killer, che come al solito, è passata inosservata. Non da meno sono comunque le due b-sides incluse nel lavoro. E il tono cambia completamente: dalle sperimentazioni pop-dance della title track, si passa ad una ballata lisergica dai toni crepuscolari. “Parade” è un lento accorato suonato su una chitarra dalle sfumature romantiche, i cui accordi scorrono limpidi sotto il cantato malinconico di Fukiko, comunicativo, intenso, e dai toni quasi fiabeschi. Con un apparato musicale scarso, giusto qualche nota di pianoforte a “spezzare” il magico idillio intessuto dalla voce e dalle corde pizzicate dall'artista, che anche in questa sfera appartata ed intimista riesce a trovare il perfetto connubio tra spessore e sentimento. Sullo stesso genere, ma con un piglio più country che tanto rimanda alla sua collega Fuyumi Abe (ascoltarsi “Tomari gi ni ai wo” per notare la struttura simile nell'arrangiamento e nella ritmica), concludiamo l'ascolto con la fresca e dirompente “Tokyo Junction”. Brano sbarazzino e irriverente, registrato live, come testimoniano gli applausi e le voci in sottofondo, in soli due minuti e mezzo ci propone un energico e spumeggiante blend di urti acustici, tanto cari a KT Tunstall, cori d'accompagnamento, e percussioni varie. Da segnalare le continue intersezioni tra giapponese ed inglese (lingua di cui la Nakamura ha un'ottima padronanza), che impreziosiscono ulteriormente l'ascolto di questo lungo interludio in presa diretta, ricco di spunti, intrigante e una direzione acustica che si spera abbia modo di sperimentare copiosamente nell'imminente (?) terzo album. LOVE si rivela essere una delle certezze più stabili nel songwriting nipponico, e l'alternativa più valida a tutta quella seria di cantautori in pieno stallo creativo. Sperimentale ma al contempo tremendamente pop, in continua reinvenzione, con questo suo sesto singolo conferma tutto il suo talento e la sua originalità, ribadendo ancora una volta che per tutte le altre artiste voce e chitarra non c'è proprio spazio. Fukiko, we love you! Qualità complessiva delle tracce: 9 Musica: 9 Voce: 8 Copertina: 8
8.5
Media dei voti degli utenti: 8
Clicca qui per i voti dettagliati
![]() #01
Kikkokat
Voto: 8
http
mail
Complimenti a Zefis per questa recensione! Qui ci troviamo davanti a 3 pezzi completamente diversi l'uno dall'altro. "Telepath" è un brano radiofonico, con un ritornello orecchiabile, che strizza l'occhio al pop-dance senza risultare una canzone da ballare in discoteca ovviamente (magari un remix si eheh) Ci sono comunque gradevoli sfumature rockish qual e là, giusto per non abbandonare il marchio che contraddistingue questa bravissima cantautrice."Parade" all'inizio non mi entrava in testa. Pur essendo una canzone che ha tutte le carte in regola per piacermi (acustica, solo chitarra con qualche rumore di sottofondo) non mi ha entusiasmato piu' di tanto. Attenzione non sto dicendo che è un brano insufficiente, la musica sebbene sia semplice è molto solida e quasi preziosa nella sua essenzialità. Ma trovo le strofe e il ritornello poco incisivi..."Tokyo Junction" è una gemma che dura meno di 3 minuti in cui LOVE con tutta la grinta che ha ci fa divertire, con un inglese perfetto e i suoi vocalizzi sempre all'altezza della situazione. Sembra quasi un pezzo Live registrato in presa diretta, ma credo sia solo un effetto che hanno volutamente dare alla traccia, che è molto veloce sia nel cantato che nel suonato. Mi ricorda come giustamente ha scritto Zefis, cantanti come KT Tunstall o Sheryl Crow quando era al suo meglio. Benvenuti nel mondo di LOVE, e dopo 3 maxi singoli e anche ora che esca il terzo album!
2010-12-14 14:04:57
![]() |