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Morning Musume ’17
recensioni
di Bobby Drake
Pubblicata il 30 Agosto 2011
Riproposta ed aggiornata il 09 Settembre 2011 A distanza di sette mesi dal loro secondo lavoro e dopo la realizzazione di due soli singoli di buon successo, le Morning Musume ritornarono nel Marzo del 2000 con il loro terzo disco “3rd -LOVE Paradise-”. Questa volta non ci troviamo davanti ad una brutta copia del primo disco, come era successo per il secondo album, ma le ragazze si sono impregnate e sono riuscite a confezionare un disco vitale, colorato, allegro e in pieno stile “idol pop” del nuovo millennio. La buona qualità del prodotto si è subito vista dalle vendite dato che il disco è riuscito ad arrivare alla 2° posizione in classifica con 863,300 copie vendute, diventando così il 23° album più venduto del 2000.
Ad aprire il disco ci pensa l’intro “~Ohayou~” un breve pezzo in cui sentiamo una voce parlare e in sottofondo una melodia tranquilla, pacifica e rilassante. Subito dopo ci troviamo davanti alla scatenata “LOVE Machine”, un’allegra canzonetta che rispecchia in pieno lo stile idol/commerciale della band. Dal ritmo trascinante, veloce, scattante e travolgente, questa traccia fa venire solo voglia di muoversi e il suo ritornello non può che affascinare per la sua semplicità ma anche per la sua spensieratezza. Con “Aisha Loan de” invece le ragazze ci provano con un pop/rock più graffiante e meno infantile. Qui le chitarre elettriche si fanno sentire lievemente nella base musicale dato che è l’elemento pop a porsi sopra a tutto, ma questo effetto di leggerezza pop mischiato ad una docile chitarra elettrica, fa sì che il brano risulti molto particolare e piuttosto energico. Dal tono più acustico ed estivo è invece “Kuchizuke no Sono Ato” creata grazie all’accompagnamento di gentili chitarre acustiche che vanno a creare un’atmosfera fortemente estiva e rilassante. Soleggiata e pacata, questa canzone sembra essere stata composta in una giornata di sole all’ombra di un folto albero. Orientaleggiante e divertente è invece “Koi no Dance Site” che, come la precedente LOVE Machine, rappresenta in pieno la musicalità della band. Frizzante, colorata, allegra, spensierata e bella ritmata, questa canzonetta bubble-gum pop travolge grazie alla sua melodia Indiana e ai suoi suoni forti ma travolgenti. “Lunchtime ~Rebanira Itame~” è invece una traccia totalmente inutile. Creata con una base lounge a tratti dance, la canzone è realizzata attraverso il parlato delle ragazze scandito da una voce maschile che sembra quasi essere un conduttore radiofonico. Priva di ritmo, priva di melodia e totalmente priva di senso, la traccia si fa ascoltare una volta e basta dato che l’ascoltatore si sentirà totalmente annoiato da questo folle tentativo di creare un pezzo alternativo e intrigante. Per fortuna ritorniamo in pista con “DANCE Suru no da!” e il suo pop gioioso e colorito. Spumeggiante, semplicemente spumeggiante, questa settima traccia del disco rappresenta, a mio avviso, l’essenza delle idol nipponiche con i loro colori, la loro giovinezza, la loro spensieratezza e la loro voglia, non bisogna scordarsi mai, di fare soldi. La traccia di per sé non è tecnicamente nulla di speciale, anzi, il ritornello è ripetitivo, la base tutta uguale e anche le strofe sono difficili da distinguere, ma, anche con tutto questo caos, le ragazze sono riuscite ad interpretare un pezzo che si ha voglia di ascoltare all’infinito, senza spegnere mai lo stereo. Perfetta quando banale, questa canzone risulta essere la più interessante all’interno dell’album proprio per queste sue idiosincrasie interne. “Omoide” invece si pone come una canzonetta pop più intensa e più matura ma che, alla fine dei conti, risulta solo essere più lenta e noiosa delle altre. Spenta e piuttosto piatta, la traccia non riesce ad avere nessun punto di forza dato che sia il ritornello che le strofe risultano essere prive di forza e di energia. Passando oltre ci troviamo davanti a “Harajaku 6:00 Shuugou” un misero tentativo di fondere assieme il pop con uno pseudo shibuya-kei poco riuscito e poco convincente. La base musicale è semplicemente un casino di suoni tutti confusi tra loro e le strofe che si rifanno allo shibuya-kei risultano davvero ridicole e troppo caotiche. Con “WHY” ci troviamo invece davanti al primo brano lento del disco e quando disco lento, intendo dire una vera e propria lagna. Tutta sullo stesso tono, la canzonetta non sembra avere né un inizio né una fine soprattutto a causa della base musicale ripetitiva e davvero poco d’impatto. Per fortuna “"... Suki da yo!"” risolleva un attimo l’atmosfera ponendoci davanti ad una spensierata canzonetta pop che sembra però non avere alcuna verve. La melodia è tutta uguale e il ritornello sembra non arrivare mai dato che non ci viene mai presentato un exploit di suoni o di musicalità. Banale e scontata, la canzoncina si fa ascoltare un paio di volte prima di finire nel dimenticatoio. A concludere definitivamente il disco troviamo “~Oyasumi~” un altro breve pezzo parlato, come quello di apertura, che però viene accompagnato da una melodia che sembra essere una ninna-nanna, come se le ragazze stessero dando la buona notte all’ascoltatore.
Con questo terzo album le Morning Musume si stanno avvicinando a quel pop frizzante ed energico che tanto caratterizzerà le future creazioni. Qui la lieve dance di inizio carriera non si sente in nessun pezzo, ma Tsunku ha creato delle melodie pop travolgenti, appassionanti e soprattutto divertenti.
Qualità complessiva delle tracce: 7.5 Musica: 7 Voce: 7.5 Copertina: 6
7
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Pubblicato il 08⁄01⁄2016 | Scritto da Bobby Drake
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