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Morning Musume ’17
recensioni
di Bobby Drake
Pubblicata il 22 Novembre 2010
Nel lontano Luglio del 1998 uscì nei negozi giapponesi First Time, primo disco della band di idol Morning Musume. Anticipato da due singoli di discreto successo e da una demo che vendette 50,000 copie, questo primo album si piazzò sugli scaffali di molti negozi musicali segnando così l’inizio di una era per la musica nipponica. La band infatti rappresentò la svolta nel mondo musicale giapponese poiché riuscì a far arrivare ad alte posizioni della classifica un gruppo non di artisti o musicisti, ma formato da semplici ragazze con poco talento ma con tanta voglia di fare. I membri del gruppo non si dedicano infatti alla composizione di melodie o di musiche, ma si limitano soltanto a cantare e sorridere. Ok, forse la mia descrizione è piuttosto limitata, ma tutto questo serve per farvi capire quanto sia stato forte l’impatto che ha avuto l’Hello! Project su un paese che ancora subisce la scia creata delle band di idol (si pensi soltanto alle attuali AKB48 e alle loro vendite). Il disco infatti riuscì ad arrivare alla 4° posizione in classifica e a vendere 310,000 copie, dando così conferma alla mia tesi per cui i Giapponesi amano moltissimo le idol.
Good Morning apre le danze di questo primo disco con una bella base pop e funky che mette subito allegria ed energia. Solare, fresca, ritmata e accattivante, questo giusto mix di pop semplice e commerciale con un funky molto anni ’90 riesce a creare un pezzo vitale che fa muovere e fa danzare. Con Summer Night Town le Morning Musume sperimentano invece una dance/pop music anni ’90 influenzata moltissimo dai lavori di quel tempo del produttore musicale Tetsuya Komuro. Cupa, poco solare e quasi claustrofobica, la canzone dona un’immagine più matura e ricercata alle ragazza che non sembrano per nulla spaventate ma piuttosto superbe e, quasi, arroganti. La dolcezza e la fanciullezza trasmesse con la traccia di apertura, qui sono totalmente assenti e sono sostituite dalla determinatezza e dalla forza delle voci delle ragazze. Dou ni ka Shite Doyoubi si pone invece in mezzo ai due precedenti pezzi unendo la determinatezza e la maturità del secondo alla freschezza e la semplicità del primo. La base musicale è infatti un mix perfetto di pop commerciale con un funky cupo e travolgente che fa venire voglia di ballare. Le voci delle ragazze non sono più tanto infantili ma si fa più impostate e sostenute, adattandosi perfettamente alla base musicale allegra ma comunque ricercata. Quarta traccia di questo album di debutto è Morning Coffee, primo vero singolo delle Morning Musume che le ha fatte conoscere al mondo nipponico. Qui l’atmosfera creata dalle voci degli otto membri è rilassata, tranquilla, serena e pacifica e si fonde con naturalezza con la base pop leggera e acustica che dona un senso di pace interiore. Dal ritornello facile e dalle strofe ripetitive, il pezzo entra subito in testa senza uscirne più, facendo così ritrovare l’ascoltatore a canticchiarlo anche dopo qualche ora dall’ascolto. Un ottimo brano per un debutto con i fiocchi. Prima canzone lenta del disco è Yume no Naka che, sinceramente parlando, fa cadere le braccia. Dalla base semplice e commerciale e dal ritmo scadente e troppo ripetitivo, questa “ballata” del gruppo delude semplicemente poiché è davvero poco sentita sia dai membri che dai produttori musicali che hanno messo su questa traccia tanto per riempire i buchi del disco. Andando avanti ci si imbatte in Ai no Tane, primo pezzo ad essere stato interpretato dalle Morning Musume. Creato con una semplicissima base costituita da una chitarra acustica, una elettrica, una batteria e un pianoforte, il brano fonde a questa base una parte canora leggera, delicata ma interpretata con determinatezza e forza di volontà che dona maggior energia e spirito. Volendo mostrare un lato ancora più maturo e intraprendente, con Wagamama la band si imbatte in un pop influenzato parecchio dal rock che, purtroppo, non si addice assolutamente al suo stile canoro e musicale. Le chitarre elettriche e la batteria qui dominano la scena ma si accompagnano davvero male con le strofe pop interpretate dalle ragazze, facendo così risultare ridicolo e poco incisivo il pezzo. Anche Mirai no Tobira stanca davvero presto l’ascoltatore che si ritrova ad ascoltare le stesse melodie e la stessa musicalità pop anni ’90 dei precedenti pezzi. Qui le ragazze aggiungono però un tocco ancora più funky alla base musicale ma, nel complesso, il brano si assimila a tutto quello che è stato presentato fino a questo momento e così si perde un po’ nell’ascolto del disco. Usotsuki Anta cambia invece l’atmosfera e accosta ad una parte vocale pop semplice e poco costruita, una base acustica interessante e di facile ascolto. Creata con una chitarra acustica, una batteria e un basso elettrico, la canzone fresca e solare fa venire voglia di estate o comunque di vacanze e si accompagna bene per una giornata rilassante e poco impegnativa. A chiudere il disco ci pensa la pesante e greve ballata Samishii Hi creata soltanto con le voci delle ragazze accompagnate da un pianoforte. Il ritmo è lento, l’atmosfera pesante ma comunque si sente il pathos che le Morning Musume vogliono trasmettere con la lenta melodia qui realizzata. Sicuramente non sarà la regina delle ballate, ma questa Samishii Hi riesce comunque ad attirare l’attenzione di chi ascolta che si ritroverà a farsi cullare dai suoni che essa trasmette. Rispetto a quanto pubblicato più avanti dalla band, questo primo First Time propone basi musicali più curate e meno commerciale. L’influenza della dance e del funky si fa sentire in più tracce e lo stile del gruppo non è ancora così commerciale e pop come sarà in futuro. Nel complesso devo dire che questo disco mi ha piacevolmente colpito e deve essere sicuramente ascoltato almeno una volta da tutti coloro che tutt’ora sono affascinati dalle band di idol. Qualità complessiva delle tracce: 7.5 Musica: 7 Voce: 7.5 Copertina: 6.5
7.13
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Pubblicato il 08⁄01⁄2016 | Scritto da Bobby Drake
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