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SAWA
recensioni
di zefis90
Pubblicata il 15 Ottobre 2009
I progressi, quando ci sono, vanno sempre riconosciuti e premiati, e in questo caso, SAWA, col suo secondo mini-album, mi ha letteralmente stupito. Chiariamo sin da subito che non è che in “TIME&SPACE” non c'è qualche soluzione particolarmente innovativa e brillante, niente che la possa far stagliare tra le varie stelline dell'electropop del Sol Lovante, soltanto che gli errori commessi col disco di debutto in questo caso sono stati completamente cancellati, e le piccole carenze di sfumatura e spessore notevolmente ridimensionate e limate, creando un album sicuramente discreto e molto più godibile rispetto a quella semisbobba che era “COLORS”. La cantante si muove con una sicurezza ritrovata, si esprime con una voce più limpida e sicura, con una maggiore umiltà e una maggiore consapevolezza dei propri mezzi, il tutto per creare un blend più riuscito, più gradevole e di maggiore pregnanza compositivo-musicale, facendone fino ad ora il suo lavoro più riuscito. Il primo passo in questo mini-album lo compiamo grazie a “Stars”, pezzo che definire solo un passo avanti nella carriera di SAWA sarebbe un eufemismo di pessimo livello. Dimenticatevi le vocine flautate e scricchiolanti, la musica opprimente ed oppressiva, le ritmiche piuttosto scontate e ovvie: il brano è una fusione molto convincente tra la base, una progressive techno trascinante, ma non per questo troppo ostentata e arrogante, e il cantato, che scopre una versione inedita di sé stesso, oltre ad una forza e a una grazia che invece nell'esordio erano venute a mancare. Finalmente una traccia degna di questo nome. “Discovery”, segue molto da vicino le scansioni elettroniche della precedente fatica, e non a caso, visto che si tratta del singolo di debutto ufficiale, uscito tempo prima “COLORS”. La musica particolarmente rimanda pesantemente alle noiose cantilene dell'esordio, anche se va notata una certa diversità nell'uso dello strumento vocale, che forse hanno fatto optare per questo motivo ad una posposizione del brano in un disco vero e proprio. Dopo questa tutto sommato trascurabile canzone, si ritorna a progetti più interessanti con il terzo pezzo del mini-album. “Metropolitan Bijutsukan” elabora un discorso più sperimentale, al cavallo tra il trip-hop e il groovy, riallacciando fili presenti in tutta la sua breve discografia, che però non aveno trovato la giusta consistenza e lo sviluppo più ideale. La voce si fa ancora più sicura e ancora più chiara. SAWA è diventata conscia delle proprie potenzialità, sa come gestire la propria voce e come far trasparire le giuste modulazioni espressive dal proprio canto, permettendo di dare un maggiore risalto al suo cantato. Indubbiamente la terza traccia è la più innovativa e interessante del disco, ma anche la quarta, per certi versi, non è da meno. “Are You Ready For Love” è forse quanto di più spiazzante la cantante ci proponga in “TIME&SPACE”. Se ci si aspetta un pezzo elettronico, basato su armonie computerizzate e melodie passate attraverso il vocoder, beh, si viene certamente scoraggiati in quest'idea, per il semplice motivo che il brano è tutt'altro che elettronico. Archi, basso e batteria, questo è lo spettro degli strumenti utilizzato per la realizzazione della traccia, dando l'impressione che sia qualcun altro a cantarla, non di certo SAWA. La ballata, tanto per chiarirci, non è qualcosa di estremamente originale, anzi, per molti aspetti è anche pedissequa e stereotipata, resta il fatto che comunque rappresenta qualcosa di diverso e alternativo alle canzoncine electropop del passato, un netto viraggio verso territori diversi e totalmente inesplorati dalla cantante. Per chiudere ci pensa “Space Travel”, di certo non la chiusura ideale, vicina come è alle soluzioni, ancora una volta, adottate dal famigerato “COLORS” (ossia musica blanda, sotto molti punti vicina al ben superiore “BEAM” di MEG, vocina sospirata e troppo leggera, ecc....), piatta e priva di emozione, alquanto confusa e dimenticabile, di certo non la closing-track più degna per un progetto interessante e variegato come questo mini-album. SAWA compie quel passo che non era mai stato compiuto nel lavoro precedente, fondendo le sue buone doti canore con un pizzico di ricerca e maggiore attenzione musicale, una più curata dimensione stilistica e una migliorata compenetrazione tra la musica e il cantato, rendendo il disco quello che è a mio parere il suo vero esordio e permettendo di capire al meglio quelle qualità che hanno reso possibile il suo accesso nello showbiz. Qualità complessiva delle tracce: 7 Musica: 6 Voce: 7.5 Copertina: 7 Qualità PV a-side: 6.5
6.8
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