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Saoriiiii
recensioni
di Bobby Drake
Pubblicata il 29 Gennaio 2012
Sapevo che prima o poi sarebbe successo, me lo aspettavo sinceramente.
Saori@destiny e Mitsuki Aira avrebbero dovuto, prima o poi, pubblicare
un album assieme e finalmente, alla fine del 2011, le due hanno deciso
di pubblicare “X~PARK OF THE SAFARI”,
disco tanto aspettato da me e dai fan delle due cantanti. Le
aspettative su questo disco, da me, erano davvero alte ma, per fortuna,
le due sono riuscite a creare un disco elettropop davvero interessante e
poco ripetitivo. Dopo l’esperienza folk/electro della Saori e
l’esperienza più sperimentale di Mitsuki, questo disco torna alle
origini delle due e propone dieci pezzi elettronici che riescono ad
imprimersi nella mente di chi ascolta grazie all’utilizzo di suoni
decisi, marcati e intriganti.
L’album si apre con la potentissima “GATE or EXIT” che ci fa capire che ci troviamo davanti ad un disco, forte, energico, dance e ferocemente elettropop. Qui la parte canora è lasciata completamente da parte, se non per delle brevissime strofe, per fare invece spazio alla base musicale creata con beat energici, cupi, pesanti e con delle prepotenti chitarre elettriche che regalano vivacità ed aggressività. A seguire troviamo “Discovery” che invece si distacca dalla precedente per fare molto più spazio ad una dance allegra e colorita. Caratterizzata anch’essa dalla quasi inesistenza di parti cantante, questa canzone elettronica sembra essere uscita da uno degli ultimi lavori del duo “capsule” dato che è contraddistinta da beat elettronici e suoni futuristici che le donano speditezza, rapidità ed energia. Con “WOWTOWN” facciamo invece un salto indietro nel tempo, durante gli anni della disco-dance. Ci troviamo infatti davanti ad una variopinta e frizzante canzoncina che ci ricorda quanto gli anni ’80 erano caratterizzati da suoni vivaci, atmosfere raggianti e ritmi scanzonati. Più che un andare avanti, questo pezzi ci ricorda proprio quanto dobbiamo agli anni passati per la musica di oggi e quanto questa abbia influito sui tempi moderni. “PANAMA” smorza un po’ il brio raccolto fino ad adesso a causa di una verve troppo pop e poco elettronica. Certo, la base è ricreata con suoni dance ed elettronici, ma il ritmo del pezzo ricorda troppo pezzi pop commerciali e di poco conto e, all’interno di questo disco, il pezzo stona un po’ troppo con il resto della tracklist. Per fortuna ci viene proposta “DAMAGE” che riesce a racimolare dentro di sé suoni differenti tra loro ma che funzionano. Ricreata con l’utilizzo di musicalità lounge e di suoni soft synthpop, la canzone riesce a catturare l’attenzione grazie alla leggerezza delle sue strofe e alla tranquillità del suo ritmo lounge, adatto ad una serata a base di cocktail. Per scherzare un poco e per smorzare l’atmosfera, il disco continua con “Umbrella” che fa sfoggio dei suoni 16-bit e dei ritmi shibuya kei più sempliciotti e infantili che ci siano. Scanzonata, fanciullesca e molto colorata, la traccia conquista proprio per questa sua sconfinata allegria e per i suoi suoni adatti alla colonna sonora di un nuovo “Super Mario”. Decisamente molto anni ’90. Continuiamo l’ascolto con il breve interludio “Theme of Safari” creato con semplice genialità attraverso l’utilizzo di una base dance mischiata al suono dei versi di animali e ad una parte canora composta da soli boccheggi e gorgheggi delle due ragazze. “LAST SONG” ci riporta invece a quell’elettropop duro e crudo che ci era già stato proposto nell’apertura del pezzo. Anche qui sono utilizzati beat potenti e cupi sopra cui però ci viene proposta una parte canora delicata e allegretta, accompagnata da suoni freschi e futuristici che donano maggiore velocità e vivacità. “Animal Daydream” continua invece il discorso musicale aperto con “DAMAGE”. Anche qui ci troviamo davanti ad un curioso esperimento musicale in cui il synthpop e la musica lounge regnano e impongono le loro regole. Quasi come se fosse uscita da un sogno, questa fantasiosa ed onirica melodia si impone subito sull’ascoltatore e lo accompagna in un mondo pittoresco, caotico ma comunque ben delineato. Evanescente quanto marcata, la canzone non può che essere apprezzata grazie alla sua decisa base musicale e ai suoi suoni così travolgenti e vorticosi. A chiudere il disco si pensa “Special LINK” che, sinceramente, non riesce a tenere il passo con le precedenti. Creata proprio come “PANAMA”, la traccia non riesce a colpire più del dovuto a causa del suo essere così troppo legata al pop come la precedente. Peccato, sarebbe forse stato meglio concludere con “Animal Daydream”. Faccio i miei complimenti alle due perché un disco come questo poteva benissimo essere un fallimento ma, per fortuna, così non è stato. Le dieci tracce qui presenti, a parte due casi, sono semplicemente intriganti, travolgenti e riescono a spaziare in più ambiti musicali senza perdere la loro peculiarità e senza scadere nel banale. Ancora complimenti. Qualità complessiva delle tracce: 8.5 Musica: 8.5 Voce: 7.5 Copertina: 7 Qualità Promo Picture: 7.5
7.8
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